MEDITAZIONI VIA CRUCIS
O Dio vieni a salvarmi
R: Signore vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
R: Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli.
Amen.
CANTO
Se avessi mai commesso il peggiore dei crimini
per sempre manterrei la stessa fiducia
poiché io so che questa moltitudine
di offese
non è che goccia d’acqua in un braciere ardente. (x2)
Oh, se potessi aver, un cuore ardente d’amore
che resti il mio sostegno, non m’abbandoni mai
che ami tutto in me, persino la mia debolezza
e non mi lasci mai, né il giorno né la notte. (x2)
Non ho trovato mai, creatura capace
d’amarmi a tal punto, e senza mai morire
di un Dio ho bisogno, che assunta la mia natura,
si faccia mio fratello capace di soffrir. (x2)
INTRODUZIONE
“Il Regno dei Cieli è segnato da questa divina somiglianza tra il Cristo e i poveri. Siamo stati fatti ricchi nella sua povertà. I poveri ne sono gli eredi, i primogeniti. Il benestare è un forzato raccorciamento di tutto, poiché di piacere ce n’è poco e bisogna stuccare ogni fessura, restringere ogni recipiente per non perdere la goccia. Il dolore invece è ricco. Il povero non ha paura di perdere. Dappertutto e sempre egli raccoglie: sta al fondo dell’uomo, ed ogni perla va a cadere nel suo seno.” (don Primo Mazzolari)
Ci facciamo aiutare nella meditazione di questa Via Crucis da “LA VIA CRUCIS DEL POVERO” di don Primo Mazzolari.
Santa Madre deh voi fate…
PRIMA STAZIONE
Gesù giudicato e condannato a morte
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. (Mt 5,11)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Ho visto alcuni poveri pregare per chi li trattava male. L’esempio di Gesù è contagioso. Gli idolatri della forza senza dignità e grandezza protestano in nome della dignità e grandezza dell’uomo; io sento invece che mi devo inginocchiare, perché l’uomo non è mai così vicino al cielo come quando prega per chi lo fa soffrire: “Vedo i cieli aperti …”
Meditazione:
Gesù che male ha fatto? Ha fatto solo del bene a tutti, ma non tutti hanno saputo riconoscere questo bene, anzi, lo hanno persino chiamato “Belzebù”. Noi molte volte per il fatto che abbiamo voluto stare alla sequela di Gesù ci scandalizziamo quando facendo del bene non veniamo gratificati e ci viene la tentazione di non compierne più. Ma se hanno trattato così il maestro come potremmo pretendere noi di essere trattati diversamente da Lui. Ricordiamoci anche quello che Gesù ha detto: “guai a voi quando tutti diranno bene di voi”.
Santa Madre deh voi fate…
SECONDA STAZIONE
Gesù caricato della croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. (Gv 19,11)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Il povero che crede, non obbedisce all’uomo. Soffre per l’uomo, ma non è in suo nome che egli accetta di soffrire. Il povero ti legge nel cuore. Non è abbagliato dallo splendore delle tue case, né dallo sfarzo del tuo vestire, né dall’abbondanza delle tue cene. Guardandoti negli occhi, egli sa le lagrime che vi trattieni a forza. E quando ti serve, quando si china su di te, quando ti dà la sua vita, egli abbraccia, non la tua gioia, ma la tuia croce. Se le ricchezze passano egli ti ama lo stesso. E quando tutti ti avranno abbandonato, ti sarà vicino sul letto di morte, e ti accompagnerà al cimitero. È l’unico uomo che ti guarda da fratello, che ti sopporta da fratello, che ti perdona da fratello. E tu dici: “Ecco uno stupido”. E se fosse un santo?
Meditazione:
Accogliere la volontà dall’Alto! Sicuramente è migliore della nostra anche se a volte facciamo fatica a digerirla. Ci fidiamo più di noi stessi che dell’Altro. Accogliere la croce! Ma chi ha il coraggio di accoglierla? Solo chi ama davvero ha il coraggio di perdere tutto per essere fedele alla volontà dell’Altro … che è il Padre e che ci è Padre.
Santa Madre deh voi fate…
TERZA STAZIONE
La caduta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. (Gv 13,1)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Gesù cade non per raccorciare il suo dono, ma per dare di più. Una nuova ignominia accresce l’apertura e l’effusione del dono, ma non si può pretendere che il discepolo eguagli il Maestro e che i poveri siano come il Povero. Chi ama, vede anche i difetti e confessa le povertà morali dei poveri. Possono essere santi, come possono non esserlo. La povertà dello spirito non è necessariamente legata alla povertà materiale.
Meditazione:
O Signore, mi ami così tanto che Ti sei “abbassato” fino a terra per incontrarmi. È solo quando sono nello sconforto e non ce la faccio più che mi rivolgo a Te con cuore sincero. E Tu mi aspetti sempre, perdoni la mia incredulità e ogni volta mi salvi. Mi doni la forza di rialzarmi e riprendere il cammino, nella certezza che Tu sei sempre con me.
O Gesù rendi il mio cuore puro e casto perché possa accoglierTi.
Santa Madre deh voi fate…
QUARTA STAZIONE
L’incontro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. (Gv 19,25-27)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
La scelta tra la croce e la mamma sarebbe disumana anche per Cristo, che nella Croce ama e abbraccia la gioia di tutti i suoi “fratelli” e quindi la gioia di tutti i “figliuoli” di Maria. Non toglie nulla alla Madre: le apre nel cuore una maternità universale, come il suo cuore s’è già aperto a una fraternità che tutti abbraccia. La Madre e la Croce non sono due beni separati o separabili: sono l’unico insostituibile manipolo della sua carità.
Meditazione:
Non riesco a immaginare che dolore hai provato Maria quando hai visto lo strazio di tuo figlio, carne della tua carne. Ma non ti sei sottratta e lo hai seguito fino in fondo.
E lì - ai piedi della croce - tutto si è compiuto, anche per te.
Lì, ai piedi della croce, hai capito le parole dell’angelo, quelle parole incomprensibili e oscure che per lungo tempo hai custodito nel cuore: “Piena di grazia… il Signore è con te”.
Questo dolore che ti ha rotto il cuore ha permesso alla Grazia di riempirlo con l’amore stesso di Dio, un amore che sa abbracciare ogni suo figlio.
“Donna, ecco tuo figlio”. Questo è il figlio che a Nazareth ti è stato promesso.
Santa Madre deh voi fate…
QUINTA STAZIONE
Il cireneo
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. (Lc 23,26)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Hanno preferito costringere, commettere un sopruso. Quando l’uomo si crede dispensato “dal fare agli altri ciò che vorrebbe fosse fatto a sé”, si pone con impegno a trovar ragioni perché qualcuno faccia per lui. Le ragioni per angariare sono infinite come quelle del lupo esopiano.
Meditazione:
Quando veniamo caricati di atti di prepotenza, di sopruso, imposti con violenza, magari con motivazioni in apparenza “nobili”, certo scalpitiamo, reclamando giustizia. Ma qual è la giustizia? È nel cercare la “giusta” vendetta, che possiamo dirci davvero appagati? Donaci Signore di non rimanere schiacciati sotto il peso dell’odio e del rancore ma sotto questa croce aiutaci ad incontrare te, che sei già lì, a portarla davanti a noi e per noi.
Santa Madre deh voi fate…
SESTA STAZIONE
La Veronica
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. (Is 53,2)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Ciò che l’uomo giudica una briciola, non meritevole d’essere raccolta, per il Signore è un documento d’amore, che, scoperto e autenticato dalla sua divina carità, viene tramandato dalla memoria della Chiesa, ove sono conservati quei ricordi che le cronache scritte non saprebbero raccontare.
Chi è la Veronica? Io non ne so nulla, né ho voluto cercare di lei, né vorrei saperne più di quello che vedo, fissando il quadro della sesta stazione. Le più belle vite sono raccolte in un gesto, si esauriscono nell’attimo. “Giunto in breve alla perfezione, ha conseguito la pienezza di tutta una vita.” (Sap. 4,13). Prima e dopo, quasi non importa. Neanche il nome importa. Quello di Veronica è così pieno di pietà che non par più il nome di una persona, ma la pietà stessa o il suo più naturale simbolo.
Meditazione:
Signore Gesù donaci gli occhi puri della Veronica per poterti riconoscere nei reietti e disprezzati di oggi. Aiutaci a rifiutare sempre la logica sprezzante e giudicante del mondo, di quelli che si sentono a posto. Fa che possiamo sempre rispettare la dignità di figli di Dio di chiunque incontriamo, in qualsiasi condizione si presenti a noi.
Santa Madre deh voi fate…
SETTIMA STAZIONE
La seconda caduta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Sta' in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritarti per chi ha successo, per l'uomo che trama insidie. Desisti dall'ira e deponi lo sdegno, non irritarti: non ne verrebbe che male; perché i malvagi saranno eliminati, ma chi spera nel Signore avrà in eredità la terra. (Sal 37,7-9)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
All’indifferenza delle stelle ci si abitua; ma come sopportare l’indifferenza dei cristiani, che devono essere testimoni quaggiù della carità del Padre che è nei Cieli? Dio non ha mani perché vuole ch’io gli impresti le mie, non ha piedi perché vuol camminare coi miei verso la casa del povero: non ha labbra perché vuol le mie parole e i miei baci per chi soffre e chi muore.
Meditazione:
Signore, Tu sei il nostro Maestro…quindi la tua caduta ci insegna qualcosa. Quando siamo noi a cadere, come reagiamo? Ci deprimiamo per i nostri errori e per la nostra fragilità, o ci lasciamo rialzare da Te e da chi si offre di darci una mano? Soltanto accettando di essere poveri e lasciandoci rialzare possiamo essere in grado di vedere e sostenere chi è nel bisogno. Insegnami Signore a riconoscere che il primo ad avere bisogno di Te e di tutti sono io, solo così potrò vincere l’indifferenza verso gli altri e aiutarli.
Santa Madre deh voi fate…
OTTAVA STAZIONE
Il pianto delle donne
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: «Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato». Allora cominceranno a dire ai monti: «Cadete su di noi!», e alle colline: «Copriteci!». Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». (Lc 23,27-31)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Il popolo non si è rivoltato contro Cristo. I poveri gli sono rimasti fedeli e glielo hanno testimoniato come hanno potuto. Non possono togliergli la croce, non osano neppure: ma lo seguono da lontano, lo aspettano alle svolte della strada che sale verso il Calvario e vi stendono sopra, in luogo delle palme, la loro pietà che le lagrime delle loro donne commentano con accento veramente umano. Il povero si avvia col Povero verso il suo divino destino.
Meditazione:
Se tu che sei il Giusto hai dovuto subire le sofferenze non solo della passione, ma anche della derisione e dell’incredulità, durante la tua vita terrena, che sarà di noi? Tu ci avverti di prepararci allo stesso trattamento. Eppure la tua non è una storia solo di sofferenza e di pianto perché ha un lieto fine, un lieto fine che è per sempre. Solo fissando lo sguardo su questo fine e accettando la nostra condizione non solo di creature, ma anche di cristiani alla tua sequela, potremmo vivere da beati già sin da ora. Aiutaci Signore a riorientare il nostro sguardo.
Santa Madre deh voi fate…
NONA STAZIONE
La terza caduta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà sé stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. (Is 53, 7.10)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Giornate eguali, vivere grigio, stentato o appena sufficiente, senza mutilazioni, senza orizzonti, senza domani. Gran varietà, per chi capisce, non c’è neppure negli alti ceti, ma la promozione, l’avanzamento, il far roba, il divertirsi, certe forme di lotta e di concorrenza, creano un miraggio, danno un’illusione. Il povero ha il deserto davanti, dove soltanto la Fede o la bestialità innovano o svariano. Se gli togli la Fede, non gli rimarrà che la terra. Eccolo a terra col Cristo per la terza volta.
Meditazione:
Signore Gesù, forse il cireneo stava ancora portando la croce con te e all’ennesima caduta l’ha tenuta sulle sue spalle e tu sei riuscito a rialzarti da terra.
Penso a tutte le persone che ogni giorno vivono nell’angoscia per il loro futuro, a chi conta i giorni, le ore in attesa dello stipendio, ai genitori schiacciati dalla malattia di un figlio.
Penso a un messaggio che ho ricevuto ieri: “Sono stanca di cercare di stare a galla” …
E ti chiedo perdono, Signore, per tutte le volte che sono rimasta indifferente al dolore dei miei fratelli, ho avuto paura di mettermi in gioco, di lasciarmi “disturbare” e li ho lasciati a terra sotto il peso della loro croce.
Santa Madre deh voi fate…
DECIMA STAZIONE
La spogliazione
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò sé stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. (Fil 2,5-8)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Almeno si riserverà i diritti del Figlio dell’Uomo! Invece … Rinuncia a scolparsi, lui, l’Innocente. Rinuncia a difendersi, lui, l’Onnipotente. Rinuncia alla rappresaglia, lui, il Terribile. Rinuncia ad essere compatito, lui, il Pietoso. Rinuncia a morire in pace, lui, il Pacifico. Rinuncia alla vita, lui, il Vivente. Rinuncia al vestito, lui, che veste i gigli del campo e ogni erba del prato. Cristo spogliato, è il Povero, l’uomo senza diritti. A Cristo basta ciò che serve per soffrire e per morire. Sovra un corpo nudo i segni dell’amore sono leggibili per tutti.
Meditazione:
Gesù non hai proprio trattenuto niente per te ma ti sei dato tutto e anche oggi ti dai tutto per noi e anche noi, tuoi crocifissori! L'umiliazione di mostrarti nudo è una dimostrazione chiara, evidente che tu ci ami davvero nonostante noi … come dice don Primo “su un corpo nudo i segni dell’amore sono leggibili per tutti”.
Donaci Signore la grazia di comprendere il tuo amore, di accoglierlo, di viverlo e di donarlo agli altri senza trattenere niente per noi perché è solo così che diamo la possibilità a te di riempirci sempre!
Santa Madre deh voi fate…
UNDICESIMA STAZIONE
La crocifissione
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita (Lc 21,19)
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra (Mt 5,5)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Come si è caricato della croce così si è disteso sulla croce e vi si è fatto inchiodare. Si ripete l’offerta, e la crocifissione, a differenza delle cadute, è una stazione di vittoria. Nella pazienza di Cristo che si distende sulla croce, come nella pazienza del povero che accetta la sua quotidiana crocifissione, in questa mansuetudine, che lega il Figlio di Dio all’obbrobrio della Croce e il figlio dell’uomo alle umiliazioni della povertà, le forze dello spirito riaffermano il loro primato sulle forze terrestri.
L’ottimismo cristiano comincia nel momento in cui ci si stende per lasciarci crocifiggere: “E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32)
Meditazione:
Quale vita è più importante? Ci ha amato fino alla fine. La mia la tua vita è più importante di quella di Dio!? Se ci fermassimo solamente un poco a meditare su questo pensiero, dovremmo “TRASECOLARE” cioè rimanere sbalorditi, sconcertati, stupefatti. Questo diviene la più grande dichiarazione d’amore che mai persona vivente può sperimentare. Dio che dona la sua vita per dare la vita definitiva, eterna e divina alle sue creature.
Santa Madre deh voi fate…
DODICESIMA STAZIONE
Il morente
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito (Gv 19,30)
Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. (1Cor 1,25)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Chi crede sa che la potenza si esalta nella debolezza. Quale potenza manifesta Gesù in croce!... I piedi non possono portarlo più verso gli sventurati, né le sue mani toccare gli occhi dei ciechi, né le sue parole raccogliere intorno a sé la moltitudine stupita e neppure il suo sguardo sconvolgere il fondo delle coscienze e rivelare all’uomo tutto se stesso. Ma sulla croce, dove ha rinunciato ad ogni potenza esteriore, egli è più potente che mai: esempio e promessa al tempo stesso della potenza del povero quando, come Gesù Cristo, si trova ridotto alla sua sola croce.
Meditazione:
Grazie Signore perché ci insegni a morire, così come ci insegni a vivere. Non hai mai trattenuto la vita come fosse per diritto tua proprietà, così da farla avvizzire, senza frutto ma l’hai custodita con gratitudine. Tutto hai ricevuto come dono del Padre, che è Amore e hai ricercato sempre e prima di tutto la sua volontà. Aiutaci Signore ad aprici con fiducia a questo Amore, perché la nostra vita sia vissuta in pienezza, nelle mani di chi l’ha creata.
Santa Madre deh voi fate…
TREDICESIMA STAZIONE
La deposizione
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: "Veramente quest'uomo era giusto". Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto.
Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo Lc 23, 47-49)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
La stazione si chiude e prende il nome da un episodio che il Vangelo non ha osato raccontare: Gesù viene deposto nelle braccia della Madonna. Un nuovo Natale che porta un nome adorabile: la Pietà. Come glielo hanno restituito gli uomini il suo figliuolo! La Madonna lo sa che è per la salvezza del mondo quello strazio. Ella ha ripetuto “Ecco la serva del Signore, si compia come Egli vuole”: ma il dolore rimane. E rimane come richiamo a tutti coloro – ci siamo dentro tutti – che rendono necessari certi sacrifici per colmare i vuoti spaventosi degli egoismi privati e pubblici.
Meditazione:
O Maria, nella tua vita sei stata scelta da Dio per diventare la Madre di Suo Figlio; per salvarci il Signore ha chiesto anche la tua collaborazione. E tu hai accettato! Quel tuo “sì” fedele alla Sua Parola ti ha portata al Calvario… ora sei lì, sotto la croce, con il tuo dolore incompreso… Aiutami, ti prego, ad assomigliarti un po’ a custodire nel mio cuore ciò che non capisco, ad amare Gesù con tutta la mia vita, ad abbracciare la mia nuova umanità, redenta dal Suo sangue.
Santa Madre deh voi fate…
QUATTORDICESIMA STAZIONE
La sepoltura
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. (Gv 19, 40-42)
Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie. (Mt 27,66)
DA “LA VIA CRUCIS DEL POVERO”
Quando albeggia la Pasqua, l’uomo ridiventa la creatura che adora il mistero di quella Bontà che costruisce sulle rovine del nostro egoismo. Un sepolcro che si spalanca per lasciar passare la vita ci dà la certezza che l’ultima parola anche quaggiù è detta da Cristo.
Meditazione:
Signore, Tu hai vinto la morte, sei uscito da quel luogo oscuro che ti avevano preparato. Tu Gesù, che hai accettato umilmente di morire, insegnaci ad accogliere le nostre morti quotidiane, aiutaci ad entrare con Te nel sepolcro per poi rinascere nella gioia della vita eterna che Tu stesso ci hai promesso…quella vita che già su questa terra possiamo sperimentare se ci nutriamo di Te.
Santa Madre deh voi fate…
Conclusione
Le grandi verità che sorreggono e fanno camminare l’uomo non hanno quasi mai grandi ragioni. Par che Dio abbia voluto sottrarre alle nostre manomissioni le sorgenti della vita, facendole o più alte o più profonde dei nostri piccoli ragionamenti. Se la certezza della Pasqua del povero non fosse la voce inconfondibile d’ogni mia spirituale potenza; se per far tacere la desolazione del cuore davanti al sepolcro dovessi mendicare una pia menzogna alla religione o al sentimento, non mi sarei neanche messo a camminare sulle strade del povero, né soffermato alle sue stazioni. Non c’è pietà dove non c’è verità. (don Primo Mazzolari)
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen
Andiamo in pace
Rendiamo grazie a Dio
Comments